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WALTER VAN DER CRUIJSEN



Cibervision 2002 (Madrid) - http://www.cibervision.org

Come artista, forse a causa della mia formazione classica in belle arti, sentivo che per creare e presentare un'arte che fosse mia, avrei dovuto creare un mio proprio ambiente. Per me anche la presentazione mettere in connessione l'opera d'arte, l'artista e il pubblico. Dalla metà degli anni Ottanta dello scorso secolo, la mia attività principale è stata creare spazi che avrebbero poi gestito gli stessi artisti. Ora, con uno sguardo retrospettivo, credo che quello che facevo fosse 'networking' nel suo senso più puro: creare un'infrastruttura, invitare la gente ad entrare e a farsi coinvolgere, in modo da potersi introdurre e lasciare il proprio granello di sabbia nel dominio pubblico.

Nonostante utilizzassi già la Rete, all'inizio non la consideravo adatta per fare arte. Usavo la posta elettronica, ma su piccola scala perché pochi amici o colleghi avevano accesso a Internet o avevano indirizzi di posta, in realtà mi serviva più per salvare e pubblicare testi. Nonostante questo, il mio primo vero incontro con Internet avvenne nel 1993, quando sono entrato nell'Hacking at the End of the Universe, un campeggio utilizzato da migliaia di hackers entusiasti delle reti informatiche, che affrontavano temi oggi considerati all'ordine del giorno, ma che allora erano innovatori e suggestivi.

Il mio primo progetto basato sul Web lo realizzai in collaborazione con La Città Digitale ('De Digitale Stadt' o DDS in olandese) ad Amsterdam nel 1993. Il mio compito era sviluppare un'interfaccia grafica iniziale e moderare la sezione di arte e cultura. Allo stesso tempo aiutavo gli artisti, i progettisti e gli organizzatori amettersi in relazione gli uni con gli altri, mostravo loro i programmi più adatti da usare per Internet e spiegavo quanto fosse facile pubblicare testi, immagini, suono o la creazione di una pagina Web.

Fin dall'inizio DDS fornì alla comunità di Amsterdam un accesso gratuito a Internet e ha continuato a farlo fino ad ottobre dello scorso anno [2001]. L'iniziativa mise a disposizione degli utenti anche gli strumenti e l'esperienza per un uso più efficace della Rete e per la creazione di contenuti specifici. I numerosi eventi pubblici che vennero creati fecero in modo che La Città Digitale crescesse nel primo anno fino a oltre 80.000 utenti.

Nel periodo successivo alla DDS, sono esistiti progetti simili dentro e furoi i Paesi Bassi e fornire servizi a comunità on line si è convertito in un'attività normale per grandi siti Web.

Nel 1994 ho fondato The Flying Desk ('La scrivania volante'), che servì come laboratorio on line sperimentale per artisti, programmatori e attivisti. Data la scarsità di mezzi con cui lavorava, Desk offrì servizi a pagamento e collaborò allo sviluppo di tecnologie Internet per terzi allo scopo di finanziare le proprie attività. The Flying Desk ospitò, sia fisicamente sia virtualmente, vari progetti basati sulla Rete, le arti, la comunità e le organizzazioni. Alcuni forum on line oggi molto conosciuti come Rhizome e Nettime iniziarono a Desk e l'ambiente di lavoro era molto visitato.

Il temporaneo successo di Desk era dovuto anche all'uso di soluzioni tecnologicamente poco sofisticate, codice aperto e software libero; in parte perché non avevamo denaro e in parte per le nostre convinzioni sulla Rete. Il primo host era un PC che operava in Linux. L'avevamo configurato in modo da costruire web cam con componenti di controllo a distanza che trovavamo in Internet e arrivammo a fare meraviglie con materiali che non solo erano economici, ma nella maggior parte dei casi vera e propria spazzatura. Il centro della nostra attività arrivò ad essere la creazione di laboratori di nuovi media, costruire organizzazioni on line e sviluppare progetti basati sulla Rete. Ancora una volta si trattava di creare un'infrastruttura, coinvolgere e mettere in connessione della gente che potesse entrare e collaborare all'interno del pubblico dominio.

Dal 1995 al 2000 ho lavorato per il Centro delle Arti e Nuove Tecnologie (ZKM) di Karlsruhe (Germania), sviluppando progetti artistici basati sulla Rete e gestendo progetti per il Museo dei Media e il dipartimento on line. [...] Il mio ultimo progetto di rilievo per lo ZKM fu l'organizzazione della mostra Net_condition, un grande spettacolo realizzato tra il 1999 e il 2000, che si concentrava specialmente sulle arti basate sulla Rete e si focalizzava su come la tecnologia digitale influisce sulla nostra vita quotidiana, sull'arte e la scienza.

Dall'autunno 2000 ho cominciato a viaggiare e a organizzare attività legate alla cultura dei media e alla Rete, principalmente in Europa centrale e orientale. Attualmente lavoro a Ljudmila a Lubiana (Slovenia) e con Mama a Zagabria (Croazia). Si stanno costruendo, insieme a vari rapresentanti dei diversi media lab della zona, una nuova rete e un database distribuito che possa aiutare le organizzazioni minori a condividere persone e risorse, a realizzare applicazioni congiunte, a migliorare programmi, eccetera.

Internet stessa ha dimostrato di essere un sistema di auto-organizzazione. Dal 1993 il numero di utenti e il tempo che passano connessi o semplicemente navigando è andato più che raddoppiando ogni mese. Internet è risultata essere molto più di un nuovo mezzo di comunicazione: la Rete è una rete sociale che mette in connessione le persone. Anzi, Internet si è trasformata nel simbolo di una nuova generazione, di un nuovo stile di vita e di alcuni nuovi media liberi. Ora sappiamo come funziona, abbiamo imparato molto. La fase successiva verso cui ci dirigiamo sarà quella di una tecnologia più intelligente che possa imparare da noi, da chi la usa.

Walter van der Cruijsen
Desk Organisation


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