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INTERCETTARE BITS, PRODURRE ARTE
di Vanni Brusadin (2002)

Internet News - http://internetnews.tecnichenuove.com



Il nome "Carnivore" era ben noto agli addetti ai lavori ben prima di essere sulle bocche con gli attentati di settembre 2001 negli USA: indicava il software usato dell'FBI [www.fbi.gov/hq/lab/carnivore/carnivore.htm] per controllare i file che passavano attaverso un server filtrando quelli che contenevano determinati elementi chiave.

Proprio quando il primo Carnivore usciva finalmente allo scoperto assumendo l'innocuo nome di DCS1000, un secondo Carnivore [rhizome.org/carnivore] faceva la sua comparsa nel panorama dell'arte elettronica, firmato dal Radical Software Group di New York. Nonostante volesse evitare ogni riferimento politico, il nome del progetto non era casuale perché come il software dell'FBI anche questo Carnivore era un software di controllo dei pacchetti di dati (email, pagine Web, dati via ftp, ecc) in transito su un server. Si tratta infatti di un'applicazione di packet-sniffing per server Linux basata su Tcpdump [www.tcpdump.org], un software sotto licenza pubblica GPL [www.gpl.org].

"La decisione di rendere il Server Carnivore open source è assolutamente centrale per il progetto" - dice a Internet News il portavoce di RSG - "Il software dell'FBI che ci ha ispirato è una tecnologia chiusa. Il pubblico da solo non può usare il software, non possono ispezionare il codice per vedere come funziona. Per questo ci interessava rivoltare il software dell'FBI e mostrare quanto fosse facile crearlo: si può fare del reverse-engineering [cioè ricostruire il codice a partire dall'output del software originale, ndr] usando degli strumenti preesistenti e praticamente a costo zero, tutto quello di cui c'è bisogno è un computer con Linux. Ora la gente può mettersi a usare il software del Radical Software Group per assistere l'FBI nelle sue intercettazioni ...oppure farci arte, questo non conta."

Questa è appunto la seconda parte del progetto, la più aperta alla collaborazione con artisti e programmatori di ogni tipo, che consiste in applicazioni client che interpretano i dati restituendoli sotto forma di risultato visivo e sonoro. Sono partiti recentemente i primi progetti, di cui tre sono già disponibili on line: Amalgamatmosphere di Praystation [www.praystation.com], Guernica di Entropy8Zuper! [entropy8zuper.org/guernica] e Black and White di Mark Napier [www.potatoland.org/blackwhite].

Mentre nel primo i dati acquistano forme e colori leggeri, trasformando la sorveglianza dei dati in uno spettacolo quasi esclusivamente grafico, in Guernica e Black and White le scelte grafiche sono state più radicali. Entropy8Zuper!, proseguendo la propria sperimentazione sulla trasformazione di dati "freddi" in immagini familiari e spesso antropomorfe, con Guernica traduce i dati provenienti dal server Carnivore in un paesaggio tridimensionale. Il risultato è un'atmosfera cupa e quasi bellica che tenta di rendere sotto forma di oggetto informatico lo spirito e i colori dell'omonima opera di Pablo Picasso, nata originariamente come denuncia contro i bombardamenti della Guerra Civile Spagnola.

Al contrario, Black and White, il client realizzato da Mark Napier, spoglia i dati in arrivo dal server Carnivore fino alla loro più povera struttura binaria. Assegnando a ogni 0 e 1 del codice binario un pixel bianco o nero e un movimento a seconda della propria posizione nel codice, Black and White trasforma un software di controllo di atti privati in una performance concettuale astratta, in cui il gesto automatico di un software ricorda quasi ironicamente il gesto dell'artista nell'espressionismo astratto più classico.

La sfida artistica di Carnivore è quella di trovare nuovi modi di visualizzare (e "sonorizzare") dei dati personali che hanno l'aspetto impersonale di codice binario. Il rischio - di cui il Radical Software Group sembra consapevole - è quello di cadere in una sorta di formalismo, dando all’espressione visiva un aspetto gradevole e facilmente accettabile da tutti, ma mettendo in secondo piano il contenuto scottante dei dati intercettati da Carnivore. "Sì, ci sono in programma alcune mostre nel corso del 2002, tutte in spazi del mondo dell'arte tradizionale, cioè gallerie e musei. Questo ci va bene," - replica il portavoce di RSG - "ma comunque il desiderio del Radical Software Group è quello di mostrare Carnivore nei cybercafe, nelle scuole o in spazi commerciali. I dati disponibili in questo tipo di spazi pubblici ci sembra molto più interessante."

 


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